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CHE COS'È L' I.D.P.A. 

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In un periodo nel quale le recenti riforme riguardanti la difesa abitativa richiamano la nostra attenzione e sono fonte di discussioni e spesso di pareri contrastanti, la Web Cartoleria ha deciso di promuovere eventi e corsi di IDPA softair.

Fondata nel 1996, l’International Defensive Pistol Association (IDPA) è l’organo di gestione per le gare di IDPA, uno sport basato sull’uso delle pistole e sulla simulazione di scenari di difesa personale, similmente agli addestramenti dedicati ad appartenenti ad enti governativi U.S. quali F.B.I., S.W.A.T., D.E.A. ed analoghi.

Il format dell’ IDPA venne disegnato per rendere la competizione fruibile dai tiratori di qualunque livello. La partecipazione ad uno stage IDPA prevede l’uso di pistole, fondine e altri equipaggiamenti esclusivamente adatti al porto occulto.

Quindi armi ed equipaggiamenti facilmente reperibili per permettere a chiunque di partecipare con un investimento esiguo.


L’ obiettivo principale è testare le abilità e le capacità dell’individuo. Ogni equipaggiamento non ideato per avere un uso giornaliero nel porto occulto, non è permesso in questo Sport.

Personalmente ritengo che un valido addestramento IDPA, anche se praticato con repliche softair o con armi a modesta capacità offensiva, sia utilmente propedeutico per coloro che detengono o portano armi vere,  consentendo di avvicinarsi alla disciplina affrontando bassissimi costi di gestione, oltre che ad essere egualmente utile per offrire qualche cognizione tecnica o spunto in più anche ai softgunner più “navigati”. 

I Principi Fondamentali sono:

Promuovere un sicuro e competente uso delle armi da fuoco e dell’equipaggiamento adatto al porto occulto per difesa personale.
Quindi  dall’abituare il tiratore al banale “mettere il dito sul grilletto solo quando si fa fuoco” al non rivolgere mai la volata dell’arma in punti pericolosi per se stessi o per altri, passanti o compagni di squadra che siano. -vengono designate in tal senso delle aree “off limits” negli stage proprio come avviene nei training S.W.A.T.-

Offrire ai tiratori percorsi di tiro pratici e realistici e che testino le abilità che potrebbero essere necessarie per sopravvivere a scenari dove la vita è messa in  pericolo.

Gli equipaggiamenti permessi seguono sempre questi criteri:

Tutti gli equipaggiamenti (ad eccezione delle torce) dovranno essere posizionati così da non essere visti mentre si indossa un indumento occultante, tenendo le braccia aperte ai lati del corpo e parallele al il terreno. 


Inoltre l’equipaggiamento deve essere funzionale al porto occulto per difesa personale e indossato in maniera che possa essere appropriato per l’uso quotidiano e continuo. 


L’IDPA deve aiutare a promuovere un sicuro maneggio delle armi e testare le abilità necessarie in caso di conflitto a fuoco. Obblighi come l’uso delle coperture mentre si ingaggia un bersaglio, ricaricare dietro copertura e un numero limitato di colpi per sequenza (string), sono tutti basati su questo principio. 


I bersagli possono essere di tipo minaccioso o non minaccioso: i non minacciosi vengono segnalati con un paio di mani aperte di misura normale colorate ad alto contrasto e almeno una di queste deve essere visibile da tutte le posizioni di tiro dalle quali il bersaglio potrebbe essere ingaggiato.

I bersagli minacciosi possono essere segnalati mostrando un indicatore di minaccia (come un coltello o un’arma da fuoco) di dimensioni normali visibili da ogni posizione di tiro da cui il bersaglio potrebbe essere ingaggiato.

Diversi tipi d’indicatori di minaccia hanno lo stesso valore e non cambiano la priorità d’ingaggio dei bersagli. Ad esempio, un coltello costituisce una minaccia equivalente ad un fucile, una carabina o altre armi da fuoco.

Quindi quali sono le armi o repliche adatte per l’IDPA?
Ovviamente quelle già eventualmente possedute, preferibilmente a C02 vanno bene, purché non equipaggiate con puntatori laser, torce od altri “aggeggi tecnologici”. Le torce sono ammesse ma unicamente separate dall’arma o replica.

È necessario dotarsi di una fondina per porto occulto e di porta caricatori.

La Web cartoleria, oltre che offrire la migliore buffetteria presente sul mercato internazionale, propone anche delle repliche dedicate.

Per prepararsi meglio al primo match IDPA, il seguente approfondimento sui comandi di gara sarà d’aiuto. Se si riesce a maneggiare un’arma in sicurezza e a capire i comandi di gara allora si farà bene l’ IDPA. Una cosa da ricordare: I Safety Officer sono al fianco del tiratore per aiutarlo, ad ogni violazione delle norme di sicurezza, consegue sempre infatti un avviso prima di infliggere penalità o squalifiche. I Safety Officers sono presenti per aiutare a divertirsi e non per essere pedanti col tiratore.

L’inglese è la lingua ufficiale in IDPA. I semplici comandi di gara usati nei match IDPA devono essere sempre in inglese a prescindere dal luogo in cui si svolge il match.

Tuttavia, nei primi stage “formativi” i comandi verranno dati in entrambe le lingue per meglio familiarizzare con essi.

 

I COMANDI

 

1. Range Is Hot, Eyes and Ears. Campo di tiro caldo, occhi e orecchie (Letterale)

Questo è il primo comando dato al tiratore che inizia lo stage. Questo comando significa l’inizio dello stage. Il tiratore deve assicurarsi che sia gli occhiali che le cuffie siano indossate correttamente. E’ anche un preavviso per i presenti nella zona di tiro di controllare che abbiano gli occhiali e le cuffie indossate correttamente. Nell’ IDPA softair saranno sufficienti gli occhiali.

 

 

 

2. Load and make ready. Carica e tieniti pronto.

Il Safety Officer chiederà di caricare la pistola e di rimetterla in fondina (se non richiesto diversamente – es: su un tavolo).Se la pistola del tiratore non deve essere carica per l’inizio dello stage si userà solo ” make ready”.

 

 

 

3. Are you ready? Sei pronto?

Il Safety Officer chiederà se il tiratore pronto. È necessario rispondere verbalmente, con un cenno del capo o scegliere di rimanere nella posizione di pronto. Se non c’è risposta dal tiratore entro 3 secondi circa il tiratore è considerato pronto. Questo non è il momento di fare domande ma di riordinare le idee e prepararsi ad affrontare il percorso di tiro. Si può comunque fermare il processo in caso di dubbi.

 

4. Stand by! Attendi!

Questo è il comando che avvisa che il timer sta per suonare e quindi l’inizio dello percorso di tiro. Il suono del timer dovrebbe avvenire entro 4 secondi da questo comando.

 

Beep (suono del timer)

Questo è il segnale che indica di estrarre la pistola e affrontare i bersagli come richiesto dal percorso di tiro.

 

5. If finished, Unload and show clear. Se hai finito,scarica la pistola e mostra la camera/il tamburo vuoti.

Questo è il comando che viene dato appena finito il percorso di tiro. A questo punto, bisogna rimuovere il caricatore, espellere la cartuccia e tenendo il carrello aperto mostrare la camera di cartuccia al Safety Officer che potrà quindi confermare che la pistola è scarica. Non bisogna prendere la cartuccia durante l’espulsione ma lasciala cadere a terra. Nel softair non sarà necessario rimuovere il pallino eventualmente rimasto vincolato nell’ hop up ma la procedura verrà comunque adottata in quanto propedeutica per il maneggio in sicurezza di arma vera.

 

6. If clear, Slide Forward or Close Cylinder. Se la camera è vuota, chiudi il carrello/tamburo.

Non appena il Safety Officer ha verificato che la camera di cartuccia è vuota, darà questo comando per ordinare di chiudere il carrello/tamburo.

 

7. Pull the trigger. Premi il grilletto.

Appena chiuso il carrello/tamburo il Safety Officer darà il comando: “Pull the trigger” per ordinare di tirare il grilletto (colpo di prova) per dimostrare che l’arma è sicuramente scarica. Puntare la volata in direzione del parapalle e tirare il grilletto. Se un colpo dovesse esplodere il tiratore sarà squalificato. Se premerà il grilletto con la volata oltre il parapalle sarà squalificato. Questo comando non è necessario per i revolvers.

 

 

 

8. Holster. Pistola in fondina.

Con questo comando il Safety Officer ordina di mettere in sicurezza la pistola in fondina.

 

9. Range is clear. Il campo è sicuro.

Con questo comando il Safety Officer avvisa tutti che il tiratore ha l’arma scarica in fondina ed è sicuro entrare nel percorso di tiro e si può cominciare a conteggiare i punti dello stage e resettare eventuali bersagli/popper.

 

GLI AVVISI:

 

Finger-Dito:

Avviso dato al tiratore di togliere il dito dal ponticello. Al primo avviso si riceverà una procedura e nei tuoi statini verrà annotata la violazione. Alla seconda violazione si sarà squalificati.

 

Muzzle –Volata/Canna:

Avviso dato al tiratore di mantenere il controllo della canna all’interno dei punti di sicurezza. I responsabili della sicurezza possono aver bisogno di spingere fisicamente le braccia del tiratore per ottenere il puntamento verso il basso della canna se non esegue immediatamente l’ordine. Se si oltrepassano i punti di sicurezza si è squalificati.

 

Stop- Fermo:

Questo comando viene dato se accade o sta per accadere qualcosa di non sicuro. Se si sente questo comando fermarsi IMMEDIATAMENTE, togliere il dito dal grilletto e attendere istruzioni dal Safety Officer. Se non si esegue immediatamente questo comando si è squalificati.

 

Cover–Copriti/Copertura:

Avvisa il tiratore che sta usando la copertura in modo non corretto. Se un tiratore non ha il 50% del corpo ed il 100% delle gambe dietro la copertura mentre spara oppure ricarica fuori dalla copertura (quando disponibile) il Safety Officer darà l'ordine COVER (copertura).
Se il tiratore non si mette immediatamente in copertura ricevere una penalità di procedura da 3 secondi.

 

 

 

LE REGOLE DI SICUREZZA
1) Le armi sono sempre cariche
2) Non puntare l'arma su qualcosa che non sei intenzionato a colpire
3) Tieni il dito fuori dal grilletto fino a che le mire non sono sul bersaglio 4) Accertati del bersaglio e di ciò che sta oltre di esso

 

Se queste semplici regole fossero sempre seguite la stragrande maggioranza degli incidenti con le armi da fuoco non potrebbe avvenire.

 

 

I BERSAGLI E GLI INGAGGI

 

Finalmente arriviamo alla parte più interessante: iniziamo lo stage.  

In genere quando un esercizio prescrive un certo numero di colpi per bersaglio il tiratore ingaggia quel bersaglio più volte.
Un percorso di tiro può disporre che i bersagli siano ingaggiati in sequenza tattica.

La SEQUENZA TATTICA non è altro che la sequenza – ossia l'ordine – con cui i bersagli devono essere ingaggiati.
Quando nello stage è richiesto di osservare la SEQUENZA TATTICA si deve ingaggiare ogni bersaglio con un colpo prima di poter tornare a colpire di nuovo i bersagli già ingaggiati.

Ad esempio se si hanno tre bersagli da in ingaggiare che chiameremo T1 T2 T3 la cadenza della sequenza tatticasarà:

prima un colpo su T1
poi uno su T2
poi uno su T3
dopo uno su T3 (un colpo) uno su T2 (un colpo)

ed infine uno su T1 (un colpo).

 

Quando i bersagli vengono ingaggiati normalmente allo scoperto o da copertura e non è richiesta la SEQUENZA TATTICA, si deve invece usare la PRIORITA' TATTICA.


 

Allo scoperto la PRIORITA' TATTICA si osserva sparando PRIMA ai bersagli più vicini POI a quelli via via più lontani.

 

Da copertura la PRIORITA' TATTICA si osserva ingaggiando per primi i bersagli che si vedono sporgendosi poco a poco e andando ad aumentare la “scopertura”. ( ingaggio a fetta di torta)

 

LA COPERTURA

IDPA, come già detto, é uno sport in cui – in termini di un ragionevole divertimento – si vuole simulare l'uso dell'arma in situazioni realistiche.
Per questo spesso negli esercizi si trovano delle strutture che simulano muri, pali, automobili, mobilio, porte ecc.. da usare come “copertura” , al riparo dei quali si devono ingaggiare i bersagli ed effettuare le ricariche.

Quando uno stage impone di ingaggiare dei bersagli dalla copertura in genere lo si deve fare secondo la priorità tattica a fetta di torta ossia si ingaggiano i bersagli che si vedono per primi ingaggiando i successivi via via che ci si sporge dalla copertura. Il mancato rispetto della copertura (sporgendo più del 50% del busto o non mantenendo le gambe in copertura perfetta) è sanzionato con una penalità procedurale.

 

LA RICARICA DELL'ARMA:

In IDPA ci sono due tipi di ricariche: la ricarica di emergenza o a carrello aperto ( ad esaurimento delle munizioni) e la tattica/con ritenzione, quella in cui si sostituisce un caricatore parzialmente vuoto e lo si ripone in cintura.
Nella maggior parte degli stage il tiratore avrà la possibilità di decidere quale ricarica usare ossia se ricaricare quando il carrello si blocca all'indietro o se fare una ricarica tattica/ con ritenzione.

Tutte le ricariche vanno fatte (iniziate e finite) da dietro copertura.
Il principio generale è che nessun caricatore che contenga munizioni deve essere lasciato abbandonato.

La ricarica tipo IPSC in movimento non è prevista.

Nell’IDPA effettuato con armi vere, tanto come in quello softair per scopi propedeutici, vengono imposti, a seconda degli stage, il numero massimo di cartucce/ bb che possono essere inseriti in un caricatore.

 

GLI STAGE:

Qui ci addentriamo nel vero spirito di divertimento dell’ IPDA: come già detto, i percorsi hanno lo scopo di simulare reali situazioni di pericolo, quindi, fermo restando il rispetto del regolamento di base, ci si può inventare una moltitudine di scenari che rendono questo sport vario, istruttivo e divertente.

È possibile ricreare scenari urbani con tanto di Automobili da utilizzare come ripari, piuttosto che tavolini del dehor di un bar, da ribaltare ed usare come copertura per un ingaggio “a fuoco”, oppure scenari indoor con stanze, mobilio e civili da non colpire, il tutto partendo da un’arma ( o anche due) riposte in uno zaino da recuperare, piuttosto che appoggiate su un tavolo od in fondina.

Lo spirito dell’IDPA è quello della collaborazione con i tiratori anche per quanto riguarda le idee di nuovi ambienti in cui divertirsi. Tutto è concesso nel rispetto dei principi basilari della disciplina.

 

IL PUNTEGGIO

Il punteggio in Idpa è facile da calcolare.
Dopo la fine di un esercizio di tiro si registra il tempo impiegato.
Si contano i colpi ed ogni colpo mancante sui bersagli, rispetto a quelli richiesti dallo stage, viene calcolato a -5 punti.
Dopo si osserva dove sono andati i colpi a segno : tutti i colpi alla sommità e nella zona 0 del bersaglio si considerano -0.
Tutti i colpi nella zona -1 si considerano -1 Altrettanto per quelli nella zona -3.

 

I colpi sul bordo esterno del bersaglio (rispetto all'area tratteggiata) si considerano dei colpi mancati e vengono conteggiati -5 a meno che l'anello del foro non tocchi la parte tratteggiata.
Tutti i punti totalizzati vengono divisi per due per ottenere il tempo in secondi da aggiungere al tempo impiegato.

A questo si aggiungono le penalità (se ve ne sono).
La somma totale di tempo impiegato + punti persi + penalità da il totale del tempo assegnato al tiratore.
Il tempo totale più basso è quello che vince. Il tempo viene rilevato con chrono elettronici dedicati che rilevano il tempo trascorso dal BEEP da essi emesso all’inizio stage all’ultimo colpo esploso. Per coloro che desiderassero testare le proprie capacità in ambito casalingo, esistono efficienti applicazioni gratuite per Android od IOS, dedicate ad I.P.S.C., per poter utilizzare come chrono il proprio cellulare.

Nell’IDPA softair, verranno utilizzate sagome di dimensioni al 50% a distanze ravvicinate e sagome al 100% per distanze maggiori.

 

In IDPA softair non si organizzeranno mai eventi con elicotteri od altri costosi scenari -al limite una grigliata fra partecipanti- e gli stage avranno un costo ridicolo, se non gratuiti nelle prime prove, salvo tessera ed assicurazione. I partecipanti potranno aderire agli eventi anche in compagnia di amici/spettatori/fidanzate, occupando solo poche ore del loro Week end e -non me ne vogliano i softgunner più navigati- abituandosi ad adottare importantissime norme di sicurezza personali e di maneggio delle armi utili anche nei game, rimuovendo dai loro pensieri l’ottica del “tanto sono solo pallini”.

La Web Cartoleria, promoter di questi primi eventi nel torinese, spera che questa sua iniziativa venga replicata anche in altre parti d’Italia, dando vita ad una disciplina istruttiva, economica e divertente, sicuramente affiliabile al C.O.N.I. tanto quanto L’ I.P.S.C. softair.

 

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